MAI PIÙ…ETICHETTE!
L’Associazione di Promozione Sociale Diësis, socio ordinario e membro del consiglio di amministrazione dell’Associazione Nazionale RETE DAFNE ITALIA – RETE NAZIONALE DEI SERVIZI PER L’ASSISTENZA ALLE VITTIME DI REATO, nasce dall’idea di un gruppo di psicologhe impegnate nel lavoro clinico e nell’ambito della formazione riguardo ai temi della promozione e la tutela dei diritti, l’informazione e il supporto delle vittime di reato, indipendentemente dalla tipologia del reato subito e dal genere, orientamento sessuale, età, nazionalità, razza, religione, condizione socio-economica e sanitaria, e in coerenza con quanto disposto dalla Direttiva 2012/29/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 che istituisce “norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato”.
L’Associazione sceglie questo nome non in maniera casuale. Intende restituire il significato di ciò che sottende lo spirito del gruppo e del suo lavoro: Il termine diësis deriva dal greco e significa “intervallo”. L’APS sceglie, dunque, il nome Diësis per indicare la possibilità, per ciascun soggetto che si trova al cospetto di una situazione o di un periodo di difficoltà, di vivere un momento di “intervallo”. Tale intervallo non è, però, considerato semplicemente una “pausa” ma tempo di possibilità di crescita, tempo in cui ogni individuo può scegliere di modificare il proprio presente e, va da sé, anche il proprio futuro.
Un momento di “intervallo”, forse, è ciò di cui hanno bisogno i detenuti “speciali”, che potremmo definire così nell’accezione negativa del termine: i detenuti psichiatrici sono gli ultimi a ricevere cure, attenzione e una possibilità. Vittime di una duplice etichetta: quella diagnostica come pazienti psichiatrici e quella di colpevoli essendo autori di reato. Questi ultimi, una volta usciti dal carcere devono fare i conti con la società dei “liberi” e l’idea di ricominciare, iniziare una nuova vita. Questo diventa spesso difficile da realizzare perché talvolta ansie e frustrazioni possono immobilizzare e gelare l’idea di una rinascita. Lo status di detenuto infatti può rimanere come un marchio impresso nell’identità sociale che non permette di “spogliarsi” da quello che è stato e vestirsi di quello che si vorrebbe essere. Gli sbagli del passato sono pronti a ricordare nella memoria collettiva di una società ormai segnata il proprio “ruolo” ritornando invadenti nella vita delle persone, nei sogni e nei loro buoni propositi.
È in quest’ottica che l’Associazione di Promozione Sociale Diësis, si inserisce all’interno del progetto MAI PIÙ DENTRO: assumendosi la grande responsabilità di rimandare l’importanza di sospendere il giudizio per favorire una riflessione culturale ed aprire un dibattito non solo sul ruolo della vittima, ma anche quello del reo che la società contemporanea tende sempre più spesso ad etichettare condannando entrambi ad un grave immobilismo come succitato. Pertanto, attraverso workshop e incontri formativi, Diësis, intende promuovere il superamento della stigmatizzazione dei ruoli, facilitando una cultura che tenda alla riabilitazione non solo della vittima, ma anche dell’autore del reato, in modo da offrire ad entrambi l’occasione per ricostruire i legami sociali, rendendoli soggetti attivi all’interno della società. In questo modo si permetterà ai rei di prendere coscienza delle cause e degli effetti del loro comportamento, in maniera attiva, rimandando a loro la responsabilità dei reati commessi e la “riparazione” rispetto a questi ultimi, aiutando anche la comunità a comprendere le cause della loro condotta e a promuovere azioni per un maggior benessere mirando alla prevenzione dei crimini.